| Ismailkoy è un villaggio di 600 abitanti, che si trova in Turchia, famoso per il "kaymak", una panna estratta dal latte che si presenta in forma di dischi compatti bianchissimi, spessi circa un centimetro. Va consumato fresco, nel giro di un giorno o due, per apprezzarne al meglio gli aromi di latte; è compatto al punto che si può porzionare con un coltello, ma al contempo straordinariamente cremoso. Il kaymak più pregiato è quello di latte di bufala, poi quello di latte di mucca. Si fa in tutta la Turchia e si consuma con i dolci o la frutta sciroppata, oppure si spalma sul pane con un po’ di miele, ma quello di questa zona è universalmente riconosciuto come il migliore.
Di certo vi starete chiedendo che cosa ha a che fare il kaymak con i papaveri? Ebbene, ecco spiegato il collegamento: quando i semi dei papaveri sono pressati per ottenere l’olio, il residuo solido che rimane nei fiscoli è essiccato e conservato. Sono blocchi parallelepipedi, detti "küspe", che sono sbriciolati in acqua per alimentare gli animali: bufale, mucche, capre e anche pulcini. È un foraggio altamente nutriente, ricco di proteine, grassi, zuccheri. Grazie a questo nutrimento, il kaymak è il migliore della zona e con la vendita quotidiana la popolazione locale può incrementare la propria economia. I contadini di Ismailkoy non hanno dubbi: «Se il nostro kaymak è migliore, è solo grazie ai papaveri; è l’unica differenza tra l’alimentazione delle nostre bestie e quella di tutti gli altri animali della Turchia.» (Liberamente tratto da : Slowfood.it)
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