la PAPAVEROPEDIA, Il "rosolaccio": la sua carta d'identità

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Biribissi2
view post Posted on 30/4/2007, 16:12     +1   -1




Allo staff de La Terra dei Papaveri, con l’edizione di PapaverNews del 27 aprile scorso, avevo proposto di aprire una sezione nella quale tutti avrebbero potuto dire qualcosa, di scientifico, di curioso, di storico, di artistico, di cucina… eccetera, che abbia attinenza con i Papaveri.
Proposta accolta con un “gruoss” segno di approvazione. A gran voce, insomma.
Naturalmente col benestare del Grande Capo, che – essendo un Morfeo – spera di scoprire nei “rosolacci” qualche altra virtù che lo facciano meglio “polleggiare” con Papaverine e Papaveresse, impegni casalinghi permettendo.
Non proprio una sezione ma un post ben evidenziato in questa sottosezione nella quale oggi avviamo subito una introduzione sulla natura del fiore che abbonda su questa terra.

imageCome già premesso, in quel PapaverNews. la sua carta d’identità:
Papaver rhoeas, Papavero comune o rosolaccio. Il binomio scientifico del conosciutissimo papavero è stato creato da Carlo Linneo nel 1753 riprendendo, per il genere, l’antico termine latino papaver, che a sua volta proveniva dal celtico «papa» = pappa per i bambini, perché in essa si mescolava il succo di tale pianta, per farli dormire. Il secondo nome della specie, cioè rhoeas, deriva invece dal greco rheo (= ρέω, scorrere via), come accade ai suoi petali presto caduchi ad ogni soffio di vento.
Il papavero fiorisce da marzo a luglio, e vive sino a 1700-2000 metri di altezza.
È pianta comune e può crescere nei campi coltivati, tra il grano, lungo le siepi.
I suoi fiori e i suoi semi conservano le loro proprietà anche dopo essere stati disseccati.

Edited by Biribissi2 - 1/5/2007, 01:40
 
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Biribissi2
view post Posted on 2/5/2007, 18:25     +1   -1




Si ritiene che il papavero sia originario di una zona di quell’altopiano asiatico che sta tra il Pamir e l’Iran, dove in epoche antichissime il frumento si differenziò, prima spontaneamente poi con l’aiuto dell’uomo. image Fu proprio la diffusione del grano che portò con se il papavero, definito pianta sinantropica, cioè che segue l’uomo nei suoi spostamenti, perché non si diffonderebbe senza l'aratura e i lavori agricoli che riportano alla luce i semi sprofondati nel terreno.
 
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xxxSibillaxxx
view post Posted on 3/5/2007, 20:29     +1   -1




La famiglia delle “Papaveracee” comprende 23 generi con circa 250 specie.
E’ composta soprattutto da piante erbacee, annuali o perenni, mentre sono pochissime le specie arbustive (Romneya) o arboree (Bocconia).
E’ diffusa in tutto l’emisfero boreale, Eurasia ed America centro-settentrionale, mentre pochissimi sono i rappresentanti di questa famiglia presenti nell’emisfero australe.
ll genere “Papaver” è senza dubbio quello più rappresentativo, cui appartengono le specie più note, sia tra quelle spontanee che tra quelle coltivate.
Tra le specie spontanee, la più comune in Italia ed in Europa è il rosolaccio (“Papaver roheas”), che in primavera colora di rosso campi e bordi delle strade.


:bye:

 
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xxxSibillaxxx
view post Posted on 6/5/2007, 15:44     +1   -1




Del genere “Papaver” fa anche parte il cosiddetto “papavero nero”.
Il primo esemplare è stato individuato e studiato in Italia circa dieci anni fa. La sua denominazione ufficiale è "Papavero Evelina", del 1997. Il “Papavero Evelina” è il risultato di un lungo lavoro di selezione e miglioramento che dura da più di dieci anni e che trova l'origine in un caso di ibridazione naturale e/o mutazione spontanea.

image

Si tratta di una pianta annuale alta circa 60-80 cm, con foglie glabre, di colore grigio-verde. I fiori hanno un diametro di 40-45 mm. Sono composti prevalentemente da quattro petali di colore nero uniforme; frequenti anche gli esemplari con cinque o sei petali. La fioritura è essenzialmente primaverile, dalla fine di marzo a giugno inoltrato. Fa seguito a nascite che possono essere sia autunnali che tardo-invernali. I fiori perdono i petali generalmente durante la giornata, ma questo è compensato da una fioritura particolarmente abbondante.
Dal "Papavero Evelina" si stanno attualmente ricavando nuovi ibridi, sempre appartenenti al genere "Papaver" e sempre con fiori neri o in cui il colore nero risulta predominante.

image

:bye:
 
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Regina dei Fiori
view post Posted on 6/5/2007, 15:53     +1   -1




E' un po' inquietante quello tutto nero...quello "misto" un po' meno! :blink: :wub:
 
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Biribissi2
view post Posted on 6/5/2007, 17:41     +1   -1




Hai visto però Reginella come si vedono bene i "semini" in quelle immagini mostrate da Sibilla?
________

Poiché la stessa Siby è entrata nell'argomento "studi genetici", aggiungo una nota che riguarda il cuginaccio del nostro Rosolaccio bonaccione....

image Spegnendo un solo gene nel papavero da oppio sarebbe nato il primo papavero anti-malaria.
Si tratta del frutto di un esperimento sulla pianta del Papaver somniferum compiuto da Philip Larkin della CSIRO Plant Industry di Canberra, in Australia. Tale notizia è apparsa poco tempo fa sulla rivista Nature Biotechnology.
Da questo studio risulterebbe così che un gene chiave con cui il Papaver somniferum, o da oppio produce morfina e composti simili è stato spento con tecniche di ingegneria genetica cosicchè da una parte la pianta è divenuta incapace di produrre la droga, dall'altra ha acquisito la capacità di accumulare un composto chimico che serve come base per antimalarici.
______________ Lo stesso team aveva annunciato sulla rivista Nature di aver creato un papavero mutante in grado di accumulare alcuni precursori delle droghe, tebaina e oripavina, da usare in farmacologia per produrre analgesici che non danno dipendenza e capaci di auto-inibire la propria azione quando si concentrano ad alte dosi nel cervello, in modo da rendere remota l'eventualità di un'overdose.
 
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Regina dei Fiori
view post Posted on 6/5/2007, 18:05     +1   -1




Interessante! E speriamo davvero sia utilizzato per scopi nobili!

P.s. E' vero, i semini si vedon proprio bene!!!
 
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Biribissi2
view post Posted on 10/5/2007, 18:10     +1   -1




Il Papavero nell’antichità

image____Tombe egizie di 3000 anni fa hanno conservato semi di alcune varietà di papavero: non solo di quello “somniferum”, il cattivaccio dell’oppio, ma anche del nostro bonaccione e tanto simpatico “rosolaccio”.
image____Nell’antica Grecia, il Papavero era segno di fertilità. I semi e i germogli venivano spesso utilizzati in cucina. In particolare i semi, considerati portatori di salute e di forza. Gli atleti greci ne bevevano una pozione fatta con miele e vino.
Il papavero, insieme alla spiga, era il simbolo della dea Demetra, oltre che dei campi di grano, di cui la dea era protettrice. La tradizione mitologica tramanda il papavero come della semplicità e della fecondità. Anche come il fiore della consolazione, tant'è che si narra che Demetra, la Dea dei campi e dei raccolti, abbia riacquistato la serenità, dopo il rapimento e la morte della figlia Persefone, rapita da Ade il dio degli Inferi, soltanto bevendo infusi di papavero.
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_____Gli abitanti dell’antica Roma ritenevano che il fiore Papavero, il Rosolaccio, alleviasse le pene d'amore. Inoltre, sempre presso i Romani il papavero era talmente legato alle pratiche di Cerere, divinità delle messi e dell’agricoltura, che la dea era raffigurata con spighe e papaveri tra i capelli e le braccia.
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Edited by Biribissi2 - 11/5/2007, 01:31
 
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elly_star
view post Posted on 16/5/2007, 08:42     +1   -1




Sapete una cosa? :timido: Dopo aver letto tutte queste interessantissime notizie sui papaveri :wub: sono contenta di svolazzare nella terra dei papaveriiiiiiiiiiiiii :balla: :balla: :balla:
 
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Biribissi2
view post Posted on 19/5/2007, 22:04     +1   -1




Il ROSOLACCIO, cioè il Papaver rhoeas, il papavero dei nostri campi, può anche avere proprietà curative.
_____Le proprietà della pianta sono concentrate sia nelle foglie che nei petali. Hanno effetto emolliente, sudorifero, sedativo e leggermente ipnotico (ricordate che il nome deriva dal celtico «papa» = pappa per i bambini, perché le mamme dell'antichità mescolavano nella pappa un po' di succo di papavero, per farli dormire).
_____Ancor oggi, nella medicina popolare si utilizzano i fiori di Papavero per tisane leggermente sedative, soprattutto in pediatria. Per infusi o tisane, mescolato ad erbe aromatiche, viene usato come calmante della tosse e della pertosse, così come espettorante e bechico, nelle bronchiti.

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Biribissi2
view post Posted on 21/5/2007, 18:06     +1   -1




PAPAVERO E FITOCOSMESI
image I coloranti del Papavero in passato erano usati dalle donne per truccarsi labbra e guance.
Oggi il Papavero è usato nella fitocosmesi per bagni sedativi, mettendo queste piante in un sacchettino nell’acqua della vasca.


UN SAPONE PREZIOSO…
image Questo interessa sicuramente qualche papaverina….
Si tratta di un delizioso sapone, che si può trovare nelle erboristerie al prezzo di poco meno di 4 euro. Un blocco di sapone color verde scuro, pieno di semi di Papavero, per strigliare alla perfezione la pelle. Per una pulizia delicata ma profonda: l’azione dei semi di Papavero libera l’epidermide da tutte le impurità e stimola il rinnovamento cellulare. Praticamente esfolia, tira via le cellule morte e lascia la pelle bella liscia e levigata. Particolarmente consigliato a quelle Papaverine che usano ceretta o depilatore elettrico: questo sapone porta via anche i “peletti sottopelle”, che ceretta od depilatore hanno generato. Basta usarlo due o tre volte alla settimana. Oltre tutto ha anche un effetto rilassante con la sua bella schiuma. Dopo l’uso, mi dicono, lascia la pelle leggermente arrossata. Arrossamento che scompare prestissimo: ma si consiglia di applicarvi un po’ di crema idratante. Mi dice la mia amica erborista che è anche ideale dopo l’esposizione ai raggi del sole: perfeziona e sublima l’abbronzatura che diventa più uniforme e luminosa….
 
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Regina dei Fiori
view post Posted on 21/5/2007, 20:59     +1   -1




Una sorta di SCRUB!!
 
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view post Posted on 27/10/2007, 22:19     +1   -1
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PAPAVERO o ROSOLACCIO
(Papaver rhoeas)

Descrizione: ha fusto eretto, peloso, ramoso, debole. Le foglie sono mono o bipennate, quelle inferiori peduncolate e suddivise. I fiori, solitari, grandi e molto appariscenti, hanno un bellissimo colore rosso acceso. La fioritura avviene in primavera- estate. Il frutto è una capsula. La pianta può raggiungere i 70 centimetri di altezza.

Ambiente: comune infestante dei campi, del frumento e dell'orzo, il papavero si rinviene con estrema facilità anche ai bordi delle strade, tra le macerie, nei campi incolti, lungo i fossati. La pianta si identifica con estrema facilità a causa dei suoi fiori smaglianti.

Raccolta: si raccolgono i petali dei fiori in maggio-luglio, avendo cura di prelevarli alla sera, privi di umidità. Si dispongono su piccoli graticci in luogo ombroso e ben ventilato evitando che ammuffiscano.

Precauzioni: in dosi elevate può causare intossicazioni pericolose, e anche avvelenamenti, soprattutto nei bambini. Rispettate scrupolosamente le dosi.

Uso: il papavero, o rosolaccio, possiede proprietà calmanti e lenitive nei casi di tossi stizzose, catarri e raffreddori. L'infuso si usa contro l'insonnia e nei soggetti nervosi.

In cosmesi l'infuso può essere utilizzato per decongestionare le pelli arrossate e, in compresse, serve a combattere le rughe. Nella medicina popolare veniva utilizzato per lenire la tosse, ma spesso ha causato avvelenamenti soprattutto nei bambini. Le proprietà tossiche del papavero vanno imputate agli alcaloidi contenuti nella pianta, in particolare alla rhoedina.
 
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Biribissi2
view post Posted on 10/3/2008, 22:38     +1   -1




PAPAVERI E FIORDALISI
SEMI IN DONO L'8 MARZO
AL POSTO DELLE MIMOSE


Una recente iniziativa, veramente lodevole.
Per un problema attualissimo: la crescita edilizia nei piccoli Comuni sta divorando ettari di terra, stravolgendo la vita e gli equilibri: raddoppiano gli abitanti e si moltiplicano i problemi della mobilità e dell’inquinamento. C’è una tendenza di sviluppo che inesorabilmente emargina le attività agricole e riduce progressivamente il suolo coltivabile. In molte regioni italiane sono sorti comitati per la tutela del paesaggio agricolo: tuttavia la legislazione urbanistica è in ritardo e, come spesso accade in politica, i movimenti di pensiero riescono ad innescare cambiamenti quando i danni sono ormai irreparabili.
Si comincia però a riflettere e ci sono gruppi di persone che mirano a sensibilizzare le amministrazioni comunali ed i cittadini sullo stato di una risorsa naturale che non è infinita: la terra. Da anni i campi di grano hanno cominciato a scarseggiare di papaveri e fiordalisi, perché le sementi sono sempre più selezionate ed i diserbanti li tengono lontani.
L’anno scorso a Milano si avviò una sperimentazione all’interno del Parco delle Cave e di Bosco in Città gestiti dall’associazione Italia Nostra - Centro Forestazione Urbana: la risemina di essenze una volta spontanee, quali i fiordalisi ed i papaveri, mischiandone i semi in campagne coltivate ad orzo e frumento.
imageMolti milanesi, frequentando quelle zone, a primavera hanno avuto la piacevole sorpresa di rivedere nel campo che tra le spighe si confondevano fiordalisi e papaveri. Una situazione imprevista, questa associazione di colori, che li ha motivati a fermarsi ad ammirare ed a fotografare.

Recentemente, Bruna Brembilla, assessore della Provincia di Milano, ha proposto che per l’8 marzo, al posto delle mimose, venissero donati semi di papavero e di fiordalisi. Ha detto la Brembilla, che è assessore all’ambiente: «Questo gesto nasce dalla volontà di far conoscere alle donne della Provincia un progetto già promosso nei mesi scorsi e che, da maggio, riempirà i campi di fioriture di papaveri e fiordalisi». Ha così disposto per l’8 marzo scorso la distribuzione di migliaia di bustine di «fioriture campestri», messe a disposizione dalle imprenditrici agricole di Albairate e di Gaggiano, con l’augurio che le donne «siano libere, spontanee e vivaci» come quei fiori campestri.

 
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Bellevue
view post Posted on 10/3/2008, 22:46     +1   -1




Che bella iniziativa :wub:
Mia madre mi aveva sempre detto che da piccola avevo gli occhi del colore dei Fiordalisi...ma non ne avevo mai visto uno:grazie Biribissi per avermelo fatto conoscere :wub:
 
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15 replies since 30/4/2007, 16:12   162 views
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