E alla fine trionfa Wang A trionfare nel ventesimo Challenger Francesco Guzzini è il numero 167 de ranking mondiale ATP, il ventiquattrenne Yeu-Tzuoo Wang. In finale il giocatore di Taipei, testa di serie numero 5, ha battuto il russo Sergiy Golubev, numero otto del tabellone, con il punteggio di 6-3/3-6/6-4. Bravo a sfruttare tutti i ko del prime quattro teste di serie (Sanguinetti, Muller, Waske e Schuettler), ha saputo concretizzare la grande occasione di trionfare nella prima edizione del Guzzini Challenger dopo la morte del rimpianto Giannunzio Guzzini, Presidente del Circolo Tennis, scomparso lo scorso dicembre.
Un’edizione quindi particolare, anche perché contrassegnata da un’insolita Caporetto italiana a Recanati. I tanti appassionati di tennis, che hanno gremito le tribune del Circolo Guzzini durante la scorsa settimana, sono rimasti esterrefatti. Lo scorso anno ben tre azzurri in semifinale: Sanguinetti, Bracciali e Bolelli, con il primo che andò a vincere il suo secondo titolo in terra leopardiana sfruttando il ritiro di Bolelli e dopo aver eliminato in semifinale proprio Wang, vincitore 2007.
Quest’anno, invece, neanche un italiano presente nei quarti di finale. Ben otto ai nastri di partenza, di cui cinque capaci di superare il primo turno: Davide Sanguinetti, testa di serie numero 1, Manuel Jorquera, Leonardo Azzaro, Francesco Piccari e Marco Pedrini, che hanno battuto rispettivamente il recanatese Giacomo Miccini, in uno dei match più attesi e interessanti dell’edizione, il rumeno Sabau, il francese Gensse, il cinese Zeng ed il bielorusso Ignatik. Subito fuori, oltre al già citato Miccini (ma sentiremo ancora parlare di lui), anche Federico Torresi (pure lui del Circolo Tennis Guzzini, eliminato da Wang) e Luca Vanni (lucky loser che ha ceduto al terzo set col belga Wauters). Poi il nulla. E Recanati diventa terra di conquista.
Già assenti Bracciali e Luzzi (entrambi impegnati nel week-end precedente in Coppa Davis e acciaccati a tal punto da non poter partecipare subito dopo anche al Guzzini), fuori Italia Bolelli (impegnato in un torneo di categoria superiore), con Sanguinetti a mezzo servizio per un problema al ginocchio destro, ed Azzaro, Torresi e Miccini ancora troppo acerbi, i supporters italiani hanno perso tutti i loro beniamini già il mercoledì.
Ecco allora che al Guzzini si parla asiatico. Con un tennista di Taipei vincitore in singolare e una coppia cinese finalista in doppio.
Trionfale il cammino di Wang. Dopo aver escluso dal torneo i due italiani Torresi e Pedrini, ha eliminato lo spagnolo Menendez ai quarti (il quale aveva estromesso il tedesco Waske, testa di serie numero 3) e poi Stakhovsky (che nei quarti aveva battuto Zemlja, giustiziere di Sanguinetti). Dopo di che in finale si è issato per la prima volta a detentore del Guzzini battendo appunto Golubev in tre set.
Il russo nella parte bassa del tabellone aveva dovuto battere, per arrivare in finale, le teste di serie numero 4 Schuettler (tedesco finalista all’Australian Open ed ex numero 5 al mondo due anni or sono) e in semifinale il numero 2 del torneo, il lussemburghese Muller, reduce dalla sconfitta in Davis proprio contro l’Italia.
Insomma, nonostante l’assenza dei colori azzurri nelle fasi finali della manifestazione, l’edizione 2007 del Guzzini Challenger ha confermato un ottimo livello tecnico, un tennis a tratti spettacolare sebbene senza top 100 e molti ospiti di prestigio come il guru del giornalismo sportivo e soprattutto tennistico, Rino Tommasi e la sempre affascinante e madrina del Guzzini Challenger Lea Pericoli. Oltre tutto, il successo in campo degli stranieri dona, se possibile, al torneo ancor più prestigio internazionale, già conferitogli dalla superficie veloce, in cemento, quasi introvabile in Italia. Per la gioia degli organizzatori del Francesco Guzzini
L’unico tennista italiano a sorridere è alla fine Fabio Colangelo che, in coppia con l’ucraino Stakhovsky, ha battuto nella finale di doppio i cinesi Xin-Yuan Yu/Shao Xuan Zeng, teste di serie numero 3, per 1-6/7-6(3)/10-7. Anche nel tabellone di doppio, però, da segnalare una delusione azzurra: la netta sconfitta in semifinale della coppia italiana Azzaro/Motti, teste di serie numero 1, travolti proprio dai cinesi 6-2/6-1.
(di Giacomo Quattrini)
Ed ecco la foto dei due finalisti
Arriverderci alla prossima edizione!