L'intervista, l'estro di una notte

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Altherea
view post Posted on 5/9/2007, 13:12     +1   -1




Altherea: toc toc

Morfeo: avanti

Altherea: gnnneeck - la porta cigola - Iuuuhuuu c'è qualcuno - domanda, guardandosi attorno

Morfeo: un lungo silenzio riempie la stanza, all'improvviso una voce: - si accomodi in salotto, mi vesto ed arrivo

Altherea: -sospettosa avanza nel corridoio, uno sguardo ai dipinti apPesi alle pareti (decisamente orrendi). Inarca il sopracciglio destro alle parole appena pronunciate, eppur con fare sicuro entra nel salotto, un attimo di indecisione, prima di accomodarsi nel lungo divano di pelle nera

Morfeo: solo pochi minuti e si presenta nel salotto ben vestito, barba rasata e capelli disordinati

Altherea: sei tu quindi il mercante dei sogni

Morfeo: ebbene si...niente di che, vero?

Altherea: - un uomo normale, chissà forse s'era aspettata chissà cosa, chissà chi. Le fredde iridi grigi, ne soppesano la figura, osservano la stanza, un uomo normale...eppure no..un mercante di sogni..

Morfeo: di solito non concedo interviste, ma la sua proposta mi ha stuzzicato: un libro sul mercante dei sogni. Sono megalomane abbastanza per non perdere questa occasione. Bacardi o succo di ananas ?

Altherea: Ananas - risponde in un sussurro, mentre la mano già prende la penna e il piccolo blocco che porta con sè - non voglio perder nemmeno una parola e se bevessi, non ne ricorderei nemmeno metà

Morfeo: anche io preferisco l'ananas, ma ben annaffiata con il bacardi. Doveva dirmi "entrambe" per avere i miei stessi gusti. Cominciamo subito, o per mettermi a mio agio, vuole cominciare a parlarmi un po' di lei?

Altherea: Ha ha - una risata ironica le sfugge dalle labbra - Mi creda, in altra occasione avrei risposto "entrambe", ma questa sera meglio di no - traccia alcune linee su un foglio, prima di alzar il capo sTupita - Parlar di me? - domanda, non capendo - L'intervista è la sua, non la mia!

Morfeo: certo. Parlar di lei. Io quando voglio assicurarmi una risposta, non faccio altro che dare la mia. Dire "come ti chiami", non è la stessa cosa di "io mi chiamo tizio, e lei"?

Altherea: Si ma questa è la sua storia, non la mia. o quando racconto la mia storia in realtà sto raccontando anche la storia di Tizio o di Caio? - domanda incuiosita da questo punto di vista insolito

Morfeo: il mio era solo un consiglio, ma mi rendo conto che consigliare a lei come fare un'intervista, è come consigliare a Neruda come scrivere ottime poesie. Lei fuma?

Altherea: -Arrossisce al complimento- Non esagerate, non sono dotata di tal talento E no non fumo, ma prego voi fatelo pure, non mi da fastidio, sono abitUata - mentre finisce di scriver qualcosa nel blocco.

Morfeo: allora cercherò di accontentare entrambi: fumerò un sigaro indiano. Digestivo per me, ed aulente per lei, visto che è alle erbe. Il grande Troisi nella smorfia cantava una canzone. Si intitolava "tra tutte te". Ed io le chiedo: perchè tra tutti me?

Altherea: Forse perchè in un’ era in cui pregio, denaro e fama..è strano trovar qualcuno che crede ancora nei sogni...sì tanto da cercar di donarli agli altri. Perchè proprio sogni? Anche lei crede che il genere umano non sia più in grado di sognare?

Morfeo: Io non ho mai detto di donare sogni. Sono appunto un mercante, ed i mercanti non danno nulla per nulla. Però io sono un mercante particolare e a dir poco raro: faccio credito a tutti. Io offro le mie parole, e vengo ripagato dal lettore. Almeno fino ad oggi son stato sempre ripagato, e le confesso che alcune mie poesie mi hanno addirittura arricchito. Arricchito dentro ovviamente. Quasi quasi sono io ad essere in debito.

Altherea:Ma voi appunto con le vostre parole donate spesso sogni, speranze... non credete che in realtà esse sian solo illusioni? E poi, dunque, perchè vender qualcosa?...se poi fate credito a chiunque, va Bene il guadagno morale...ma il resto... pensate forse che un giorno, chi ha ricevuto un vostro "dono" poi vi renderà il favore?

Morfeo: io non pretendo di essere ripagato. Le ho solo detto che fino ad oggi è sempre accaduto. I sogni sono illusioni quando non si avverano. L'uomo è fatto per cadere. C'è chi cade e trasforma il sogno in delusione, e chi si rialza e come se niente fosse ricomincia a sognare. Lei sogna? Cosa sogna?

Altherea: - lo guarda, seria - certo che sogno, anche il più cinico dei cinici sogna, è nella naTura umana. Certo è che, sempre più spesso, la gente quando ricade, fatica a rialzarsi e ricominciare a credere -osserva, continuando a scrivere - Cosa sogno? cose normali, amore, una famiglia, lavoro sicuro...cose così... Lei invece? - la penna pronta a scrivere

Morfeo: la guarda negli occhi e sorride. Sa bene che nessuno, anche il più cinico dei cinici, sogna cose normali. Cosa sogno? Sogno il mio passato. Io, deve sapere, non penso molto al mio futuro, ma giorno dopo giorno a costruirmi un bel passato. Le cadute son state tante, e tantissime ne arriveranno. Potrei rivolgermi a qualche Dio, ma di solito mi accontento di me stesso. Ed ammetto che bene o male, mi sto costruendo un bel passato. Come suol dire, "ho tanto da raccontare"

Altherea: - corruccia la fronte - Ma come costruisce il suo passato? E com'è possibile? Il passato è passato e in quanto tale è già costruito, allora come potrebbe costruirselo bello e come vuole lei? - la penna indugia sul foglio fitto di parole - E poi non si dovrebbe guardar oltre?

Morfeo: ha detto bene: si dovrebbe guardar oltre. Molti lo fanno forse, ma io ho la mia teoria. Se pensi troppo al futuro, non sfrutti la cosa essenziale:il presente. Se invece pensi a godere il tuo presente, togliendo qualcosa al futuro, guardandoti indietro ti accorgi che il tuo passato non è poi tanto male. Il futuro è quello che verrà. Il passato quello che è stato. Sogno contro realtà.

Altherea: Ma il sogno non è destinato sempre e comunque a scontrarsi con la realtà? -inclina il capo, mordicchiando poi la penna - Ma poi, perchè proprio mercante di sogni non avrebbe poTuto vender altro?

Morfeo: il sogno è destinato a scontrarsi con la realtà. Lei mi piace: fa domande intelligenti, però mi sa che è un po' distratta stasera, o forse non sono bravo a far arrivare a lei le mie parole. Il discorso è basato sempre sul rapporto presente-futuro. Pensando troppo al futuro, si rischia di vivere di attese. Ha presente il proverbio "meglio un uovo oggi che una gallina domani". Io più o meno la penso così. Cerco giorno dopo giorno di vivere intensamente a tal punto di fregarmene del futuro. Quel che verrà verrà. Quel che è venuto oggi, domani sarà già passato, e quindi realtà...la mia storia.

Altherea: No ora è un po più chiaro mi creda -sorride, sorseggiando un sorso di ananas - la vostra storia. . sono curiosa.. Le vostre parole, da dove le traete? OvViamente dalle emozioni, di questo ne son certa, ma mi chiedevo...sono più le cadute che ispirano i vostri scritti o sono più amore, felicità, gioia a concentrarsi sulla vostra penna?

Morfeo: la mia mano non ha una regola. Io scrivo d'istinto, di getto, senza controllare nemmeno la parte grammaticale di quello che metto tra le rime. Uno dei miei pochi pregi (o difetti) è che ascolto senza tralasciare nulla. Assorbo direi. Quindi molte mie poesie sono frutto del dolore altrui, passato dal mio cuore e sfociato dalla mia penna. Ma non facciamo del dolore l'unica ispirazione dei poeti. Non a caso una delle mie prime poesie si intitola "un sorriso"

Altherea: Ma ammetterà che di recente numerosi sTudi hanno dimostrato che la poesia sgorga molto più spesso dal dolore, da quelle emozioni che non sempre siamo in grado di reggere. Ed ecco che la poesia diventa una sorta di autoterapia... Siete d'accordo su questo?

MOrfeo: La poesia sta al dolore, come il pianto alle parole. Lei ha ragione e concordo con gli studiosi che si interessano di noi poeti. La sofferenza è sempre stata una grande musa ispiratrice. Si dice che una persona piange quando non sa esprimere quello che ha dentro con parole. Beh, la poesia potrebbe essere la stessa cosa. Il pianto del poeta.

Altherea: Il pianto del poeta..e le sue lacrime sono gocce d'inchiostro - conclude scrivendo sul suo foglio - siete un uomo normale e forse proprio in questo sta la vostra straordinarietà, avete emozioni che ogni persona ritrova nelle vostre parole, non solo effimere illusioni, ma una concreta realtà. Se poteste scegliere, qual'è il sogno che vorreste che ora si realizzasse? - continua domandare-

Morfeo: Il mio sogno è prevedibile. Vorrei essere per la gente come quelle scalette a tre gradini che si trovano nelle biblioteche per permettere di arrivare sugli scaffali più alti. Quello vorrei. Far delle mie poesie quell'aria sotto i piedi, giusta per far si che si possa toccare il cielo. Ritrovarsi nelle mie parole, rivedersi nei miei personaggi, emozionarsi con le mie emozioni

Altherea: Avevo ragione, siete un uomo di gran cuore e non è cosa da poco in questi tempi - alza il bicchiere in un brindisi - Alla vostra!

Morfeo: Lei è troppo buona con me. Potrei pensare che sia tutta una scena per lusingarmi. Alla vostra. - Dopo aver brindato, il mercante si riempì di nuovo il bicchiere, ma questa volta solo bacardi. La giornalista lanciava sguardi curiosi mentre scriveva nel suo quadernetto. -

Altherea: No non spreco lusinghe se non penso davvero quello che dico - l'osserva versarsi da Bere - spero di non avervi dato il tormento con quest'intervista

MOrfeo: è molto importante dire quel che si pensa. Oddio, spesso sarebbe meglio evitare, ma in questo caso le credo. Per me è un piacere averla nel mio salotto. Non sembra un'intervista, ma una chiaccherata tra amici. - il mercante era quasi sicuro di aver già visto da qualche parte quella bella ragazza, ma non ricordava dove. La guardò per alcuni secondi negli occhi. lei sorrise e guardò altrove. -

Altherea:-non ne sostiene lo sguardo, torna a scrutare i suoi appunti, la destra nervosa batte la penna ritmicamente su un lato del blocco - Ed io la ringrazio per avermi ospitato. Potrei chiederele altre, mille, cose, ma non voglio rubare il suo tempo... è così prezioso e così veloce ch'è un peccato sprecarlo

MOrfeo: non mi sta rubando tempo, mi creda. Ritornando al discorso di prima, lei sta impreziosendo il mio passato attraverso questo presente. Facciamo una cosa. Chiuda il suo blocco, e usciamo a fare due passi.

Altherea: mi vuol presentare il mondo?

Morfeo: almeno il mio. Non esageriamo. Lo prendo per un si Bene, prendo la giacca perchè sulla riva del lago fa sempre un po' freddino.

Altherea: E sia - chiude il blocco, rimettendolo nella borsa - sono curiosa di conoscerlo il suo mondo, forse scopro, che non è così diverso dal mio..

Morfeo: Il mondo è un qualcosa che non si apprende. O almeno, se è possibile farlo, non ci danno tempo sufficiente a disposizione. - la invita ad incamminarsi nel corridoio e con la mano dietro la schiena la dirige verso la grande porta che affaccia nel cortile. - Il lago dista circa un km da qui. Preferisce andare a piedi, o devo convincerla a camminare al mio fianco?

Altherea: Trovo improbabile se non impossibile da omprendere questo strano mondo - si lascia guidare verso la porta - camminiamo. Ho voglia di respirare aria, di osservare. Che strano. Ho voglia di vivere.

Morfeo: Vedo nei suoi occhi la voglia di vivere. Nascosta dietro ad una paura. Una certa paura che le impedisce di farlo come vorrebbe. Potrei sapere di quale paura si tratta, ma preferisco saperlo, invece che dirlo. - camminavano fianco a fianco giù per il viale. Il lago accennava a comparire e qualche oca si intravedeva sulla riva. - Mi ha già detto il suo nome?

Altherea: No, non l'ho detto. Mi chiamo..mi chiamo... - inclina il capo, respirando l'aria del lago, beandosi dei suoni, dell immagini - ma è poi così importante un nome non potremmo deciderlo un giorno per l'altro adatto per ogni sentimento, emozione? non sarebbe bello?

Morfeo: un nome non ha poi tanta importanza. Quello vero intendo. Quello dell'anagrafe per intenderci. Il mercante dei sogni è frutto di altra fantasia e non la mia. Un giorno una mia amica mi disse:"tu sei proprio un mercante di sogni", e così sono nato...artisticamente se così si può dire. Ma a lei un nome devo pur darglielo. La chiamerò Aspasia, come la mitica moglie di Ercole. Una donna forte nello spirito. Una donna bellissima.

Altherea: Aspasia - sembra masticarlo il nome - E' bello sì come nome, ma non credo che sia il mio, non sono nè forte nè Bella, ecco quindi un nome che non posso portare. -dice semplicemente,perdendosi a guardare il lago, osservando il fare di un' oca -

Morfeo: Il nome che ho scelto per lei, non rappresenta quello che lei è, ma quello che io vedo in lei. E mi creda...ci vedo molto bene.

Altherea: - sorride- E allora sia, per questa Notte e per lei, sarò Aspasia - sorride ora, guardando la luna

Morfeo: La vede quella luna? Provi ad immaginare quante persone ha fatto innmorare. Tante, tantissime, infinite. E quelle stelle? Quelle stupende luci? In quante poesie dimorano? Quanta gente ne ha fatto da tetto in notte fresche e chiare come queste? Lei è innamorata?

Altherea: - abbassa lo sguardo alla sua ultima domanda - Amore, lo sognamo Tutti, lo desideriamo, lo amiamo...e poi diventa difficile amare persone che incrociano la nostra vita... Si sono innamorata, ma non sempre l'amore è una gioia immensa, a volte bisogna saperlo lasciar andare... - soggiunge, per poi tornare a sorridere - ma per questa sera, la luna è solo una Luna, che da lassù c'osserva, c'ascolta..e ci guida in questa Notte...

Morfeo: La luna non è mai solo la luna. La luna è sempre la luna. Contorto come discorso, ma son sicuro che lei sta apprendendo la mia metafora. Per quanto riguarda l'amore, mi permetto di citarmi da solo. Deve sapere che io tra le tante cose, scrivo anche aforismi: L'amore è l'unica debolezza che rende forte un uomo... forte e consapevole... di essere debole all'amore...

Altherea: quanto mai vere come parole. Vi ringrazio, questa serata è stata speciale. Ora credo che andrò, andrò e chissà nei miei sogni ci sarà una luna, un lago ed un mercante di sogni

Morfeo: ricordi questa luna e questo lago, e vedrà che ad arricchire il suo passato, da domani in poi ci sarà anche un certo mercante dei sogni. Lo stesso che un giorno disse: Una volta speravo di «diventare». Oggi sono sempre lo stesso, ma spero di non cambiare.

Altherea: con queste parole nell'orecchie lascia il lago, la luna e un uomo normale, che poi tanto comune non è, un uomo che sogna, che scrive, che è... Chissà forse domani anche lei comincerà a costruire il suo passato, a vivere il suo presente senza penar per il fuTuro. un sorriso le increspa le labbra mentre cammina nella notte

Morfeo: Il mercante non si gira per seguire l'andamento lento e leggero di Aspasia. Si siede a terra ed usa entrambe le mani per accogliere il suo viso. Si strofina gli occhi, guarda la luna riflessa nell'acqua, e senza dire parola alcuna si lascia cadere supino sulla riva del lago mostrando il suo sorriso a quel magnifico cielo stellato.
 
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elly_star
view post Posted on 5/9/2007, 18:57     +1   -1




:bu: :bu: :bu: :wub: :wub: :wub: :putto:

:rosa: :rosa: :rosa:

:bacino: :bacino:
 
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xxxPenelopexxx
view post Posted on 7/9/2007, 00:33     +1   -1




:wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :rosa: :rosa: :rosa: :rosa:
 
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view post Posted on 7/9/2007, 17:01     +1   -1
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Altherea
view post Posted on 5/7/2012, 11:26     +1   -1




no beh....ma questo cimelio storico non me lo ricordavo!!!!!!!!!!

estri notturni a gogo!!
 
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view post Posted on 5/7/2012, 15:03     +1   -1
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Sabina
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Sei davvero brava Altherea... complimenti!
Posso chiederti come è nata questa storia?
 
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view post Posted on 5/7/2012, 15:11     +1   -1
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la terra dei papaveri

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CITAZIONE (Altherea @ 5/7/2012, 12:26) 
no beh....ma questo cimelio storico non me lo ricordavo!!!!!!!!!!

estri notturni a gogo!!

Ma ho scritto io quella roba? Giuro che non mi ricordavo un capolavoro simile hihihihi



Sab la memoria mi abbandona dopo un po', ma sicuramente è una delle nostre chiacchierate notturne su msn. Non a caso Altherea parla, e Morfeo risponde :B):

Diciamo che il classico "ciao come stai", "che mi racconti" o cose del genere, non era per noi...noi creavamo...
 
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Altherea
view post Posted on 5/7/2012, 15:14     +1   -1




Verissimo MOrfy, era una conversazione nata su msn in notturno, non l'avevamo neanche studiata a tavolino, ma parlando era venuta fuori questa storia dell'intervista e a fine nottata ci era balenata l'idea di metterla sul forum!!

ai tempi ricordo che giocavo di ruolo on line..per cui il mio fraseggio era moooolto da gdr!!! hahahah
 
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view post Posted on 5/7/2012, 15:26     +1   -1
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Sabina
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Davvero bravi e ben riuscito!
E' così che si dovrebbe usare il messenger...
 
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view post Posted on 5/7/2012, 16:24     +1   -1
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Beh anche io facevo la parte. Non ci eravamo messi d'accordo, ma l'intervista era naturalmente fantasy :-)
 
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view post Posted on 5/7/2012, 16:52     +1   -1
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Sabina
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Appunto, è bello... si potrebbe rifare... anche in chat.
Oppure trasformare un dialogo qui sul forum.
 
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10 replies since 5/9/2007, 13:12   43 views
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