| L’amore non ha età: ne sono convinta e lo ribadisco fermamente, soprattutto dopo aver letto un articolo che, con estrema enfasi, evidenziava l’intensità di questo sentimento durante l’adolescenza e la prima gioventù, giustificando questa affermazione con dei dati statistici (!!!), secondo i quali, nell’attuale società, più aumentano gli anni e più si impara ad avere paura dell’amore, a pensare che sia inutile o addirittura pericoloso.
Il mio parere, invece, è completamente diverso. Sappiamo tutti che ogni fase della vita ha le sue peculiarità, proprio come i sentimenti, che si vivono e si manifestano in modo diverso, ma io ritengo che non dipenda esclusivamente dall’età, quanto piuttosto dalle esperienze di vita, che determinano un patrimonio emotivo del tutto personale, dal quale scaturiscono approcci e reazioni differenti. Nessuna statistica potrà mai stabilire o quantificare il “valore” di un amore vissuto a venti, a quaranta o a sessanta anni; potrà soltanto rilevare delle differenze, che sono naturali, ma che non costituiscono certamente una motivazione per affermare che l’esperienza giovanile sia migliore di quella matura o viceversa, proprio perché la voglia di amare, l’amore e le emozioni ad esso legate non invecchiano mai.
Per concludere, in modo un po’ polemico nei confronti dei risultati del sondaggio citato all’inizio, vorrei solo confermare che, parlando da quarantenne e per esperienza diretta, escludendo i casi patologici e le immancabili eccezioni, alla mia età si è ancora capaci di amare e desiderare profondamente. Per ottenere una simbolica rivincita sui tanto esaltati sentimenti giovanili, aggiungo pure che l’amore maturo e “sano” si vive con più ironia, con più tolleranza, senza ansia, proprio perché con l'età si acquisisce un’identità ben organizzata e si è in grado di sintonizzarsi con l’altro/a, ottenendo e facendogli spazio. Sono gli anni della raggiunta consapevolezza e, qualunque cosa accada, non si ha timore di rimanere in compagnia di se stessi.
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