"AMORE CRIMINALE", Riflessioni sui rapporti violenti e molesti.

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xxxSibillaxxx
view post Posted on 19/8/2008, 22:30     +1   -1




Non sono un'appassionata della TV e lo sono ancor meno in estate, ma per caso mi è capitato di vedere una puntata della trasmissione intitolata “Amore Criminale”, che si occupa di tragici fatti di cronaca realmente accaduti, che hanno coinvolto delle coppie.
Oltre ai singoli episodi narrati, ciò che mi ha colpito è stata la drammaticità del resoconto fatto dalla conduttrice: in Italia ogni tre giorni una donna muore per mano del proprio partner.
Le violenze e gli omicidi all'interno della coppia sono i primi, per numero, tra quelli consumati in famiglia ed ognuna delle vittime conosceva bene il proprio carnefice: era il fidanzato, il marito, il compagno di una vita, l’uomo che un giorno ad ognuna di loro aveva detto “ti amo” e che le ha maltrattate o uccise non potendo sopportare l’abbandono, la separazione, il rifiuto.

Mi chiedo e vi chiedo: come può accadere che una coppia di innamorati diventi un concentrato di odio e di violenza? Perché le vittime sono quasi esclusivamente le donne? Che cosa spinge un amante a trasformarsi in persecutore o assassino della donna amata?
 
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Bellevue
view post Posted on 20/8/2008, 18:16     +1   -1




Cara Sibilla,io credo che in tutto cio',l'amore c'entri ben poco o niente.
Chi arriva a compiere un fatto cosi' grave quale puo' essere un omicidio,per ragioni,diciamo cosi',passionali ha certamente gravi problemi psichici.
Non voglio proprio pensare che l'amore sia il motore...la molla.
E perché le donne?Forse perché ci fidiamo di più delle persone che ci sono accanto,crediamo alla favola e ,non mentiamo con noi stesse,siamo più deboli fisicamente e dunque facilmente attaccabili.
Senza contare che,non so' per quale perverso meccanismo,siamo convinte,alle prime avvisaglie di violenza,di poter redimere il "mostro"che ci siamo trovate accanto,non valutando correttamente il pericolo.
 
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xxxSibillaxxx
view post Posted on 20/8/2008, 19:43     +1   -1




CITAZIONE (Bellevue @ 20/8/2008, 19:16)
Cara Sibilla,io credo che in tutto cio',l'amore c'entri ben poco o niente.
Chi arriva a compiere un fatto cosi' grave quale puo' essere un omicidio,per ragioni,diciamo cosi',passionali ha certamente gravi problemi psichici.
Non voglio proprio pensare che l'amore sia il motore...la molla.

L'amore non è tale se non rispetta l'indipendenza e gli spazi dell'altro, se assorbe tutto, se divora i pensieri, se è avido di possesso, se vanta dei veri e propri diritti sull'altro, fino all'idea di appropriarsi della vita altrui, perciò sono convinta anche io che esistano dei problemi psicologici di fondo quando l'amore diventa "malato", estremo, crudele, esasperato, contaminato da sentimenti incontrollabili e dagli istinti peggiori.

CITAZIONE (Bellevue @ 20/8/2008, 19:16)
E perché le donne?Forse perché ci fidiamo di più delle persone che ci sono accanto,crediamo alla favola e ,non mentiamo con noi stesse,siamo più deboli fisicamente e dunque facilmente attaccabili.
Senza contare che,non so' per quale perverso meccanismo,siamo convinte,alle prime avvisaglie di violenza,di poter redimere il "mostro"che ci siamo trovate accanto,non valutando correttamente il pericolo.

Dietro ogni violenza o delitto c'è più o meno la stessa scena: "te ne vai? E io ti distruggo la vita o ti uccido."
Sono rare le donne in questo ruolo, mentre è principalmente l'uomo che mette in atto piccole o grandi vendette trasformandosi, nei casi più gravi, in ossessivo persecutore o in assassino. Perché?
Condivido le motivazioni che hai espresso tu, cara Belle, ma credo che ci sia dell'altro.
Eccezioni a parte, a me sembra che le donne, quando finisce una storia, riescano ad accettare più degli uomini la nuova situazione, come se avessero più "dimestichezza" con il distacco; mi pare che siano più capaci nell'elaborazione mentale dell'abbandono, facendosene una ragione.
Molti uomini, invece, percepiscono l'abbandono come un affronto, come una sfida al loro essere e per questo lo vivono come una perdita di sé, come una minaccia all'incolumità della propria identità sessuale.
Penso che, nonostante la forza fisica maggiore rispetto a quella femminile, l'io di tanti uomini sia molto fragile; così fragile da perdere la sicurezza in se stessi e la ragione, quando diventano consapevoli di non essere più amati, di non essere più "necessari".
 
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Bellevue
view post Posted on 20/8/2008, 20:04     +1   -1




Allora convieni con me che questi sentimenti son ben lontani dall'Amore.
Io perlerei piuttosto,di una forma esasperata di possesso e mi vengono in mente i bambini che,quando non possono avere un giocattolo,lo distruggono.
Credo inoltre che l'analisi che tu hai fatto della perdita dell'identità sessuale sia molto pertinente.
 
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xxxSibillaxxx
view post Posted on 20/8/2008, 20:31     +1   -1




CITAZIONE (Bellevue @ 20/8/2008, 21:04)
Io perlerei piuttosto,di una forma esasperata di possesso e mi vengono in mente i bambini che,quando non possono avere un giocattolo,lo distruggono.

Il tuo è un paragone molto efficace: i bambini sono "immaturi" e quindi non possiedono i mezzi per tradurre in dolore mentale la sofferenza fisica, che diventa insopportabile e viene scaricata nel gesto, nell'azione distruttiva! Gli adulti spesso fanno lo stesso, ma con altri essere umani, purtroppo...
 
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Bellevue
view post Posted on 20/8/2008, 20:43     +1   -1




CITAZIONE (xxxSibillaxxx @ 20/8/2008, 21:31)
Il tuo è un paragone molto efficace: i bambini sono "immaturi" e quindi non possiedono i mezzi per tradurre in dolore mentale la sofferenza fisica, che diventa insopportabile e viene scaricata nel gesto, nell'azione distruttiva! Gli adulti spesso fanno lo stesso, ma con altri essere umani, purtroppo...

E quello che mi fa rabbia é che contro queste efferratezze,c'é ben poco da fare.
Le vittime non denunciano e quando lo fanno,sono poco tutelate...
Sembra un cane che si morde la coda.
 
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view post Posted on 21/8/2008, 00:03     +1   -1
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sono daccordo con Belle quando diceche gli uomini si comportano come i bimbi che rompono il giocattolo per dispetto.
Il programma l'ho visto pure io, mi hanno colpito due cose: il non agire delle forze dell'ordine anche quando sapevano con chi avevano a che fare, purtroppo la legge stabilisce che bisogna prendere la persona sul fatto per poterla fermare... ma poi a volte ( anzi spesso) non viene fermata in tempo.
le donna che vivono sta situazione, a lungo andare, si adeguono alla situazione, a ricevere minacce e prestano meno attenzione ai particolari..
nessuna pensa che quella cosa accadrà proprio a lei... e quando si rende conto che invece è possibile, in molti casi, ormai e tardi.
Purtroppo queste sono persone pericolose che si celano sotto una parvenza di normalità, di solito sanno parlare incantre convincere... per poi rivelarsi completamente diversi.
Sarebbe importante che dopo i primi sospetti almeno venissero tenute costantemente sotto controllo... invece....non succede.
 
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Bellevue
view post Posted on 21/8/2008, 09:30     +1   -1




CITAZIONE (taide60 @ 21/8/2008, 01:03)
Purtroppo queste sono persone pericolose che si celano sotto una parvenza di normalità, di solito sanno parlare incantre convincere... per poi rivelarsi completamente diversi.
Sarebbe importante che dopo i primi sospetti almeno venissero tenute costantemente sotto controllo... invece....non succede.


Allora convieni con me:chi agisce in quel modo é una persona psichicamente o psicologicamente disturbata.
A volte basta una sciocchezza per innescare la bomba e trasformare un litigio in tragedia.
Ma non mi venissero a dire:Improvvisamente perché le avvisaglie ci sono,eccome.
 
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view post Posted on 21/8/2008, 17:14     +1   -1
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Si Belle, penso anche io che siano persone psichicamente o psicologicamente disturbate.
No, le cose non succedono improvvisamente, ci sono avvisaglie, tanto per citare la storia che hanno riferito quella sera in tv, lui la teneva segregata in casa sequestrandogli il telefonino, e gli impediva di avere contatti con amici e familgliari, la madre era stata mesi senza vederla ne parlarle( sinceramente mi chiedo come ha fatto!!!)
E tutto questo non sono avvisaglie?? Anche se lui è un tipo gelossissimo, comunque questo non è certo un comportamento normale.
Ok. posso essere daccordo con chi dice che non tutte queste persone sono pericolose, a volte hanno altri tipi di reazioni che non mirano a nuocere l'incolumità delle persone, ma come si fa a sapere quali sono pericolose e quali no??
Purtroppo non sono muniti di libretto di istrizioni ( una cosa che ci vorrebbe anche per gli uomini normali)... ((ssth non parliamo delle donne che siamo rovinati!!))
 
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xxxSibillaxxx
view post Posted on 22/8/2008, 19:58     +1   -1




"L’innamorato, colui che si trova coinvolto in un legame passionale, considera l’amato come l’unica possibilità di vita. Senza, è come se fosse morto. Da solo, nelle sue fantasie, si percepisce abbandonato, non riesce che a vedersi rivestito di morte. E su questa certezza si attiva la paura di perdere l’oggetto del proprio amore, di sentire quel lutto che coinciderebbe con la propria fine.
La coppia è un’unità inscindibile: non si sopporta la separazione e nemmeno l’idea che ciò avvenga, tanto da chiedere continue rassicurazioni o da pretendere espressioni che attestino l’essenzialità del legame reciproco. Il mondo è ridotto a quell’insieme, il resto è del tutto complementare e privo di significato. Nulla esiste al di fuori di quella relazione.
Se l’amante viene lasciato, uccide l’amata. Senza di lei è morto. Tutta la vita è stata incasellata in quella relazione. Un legame difficile ma vitale, un’esistenza che trova fondamento magari nella guerrra di coppia o di relazione. Se il partner se ne va, allora lo si ammazza. Nell’attimo incui ci si sente incapaci di sopravvivere, anzi, ci si percepisce morti, allora muoia anche l’altro."

(Fonte: "Il lato oscuro", di Vittorino Andreoli, psichiatra)
 
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xxxdenebxxx
view post Posted on 27/8/2008, 17:00     +1   -1




Ho visto anch'io alcune puntate di quella trasmissione e devo ammettere che non sono riuscita a cambiare canale, perchè le storie erano allucinanti.
Quella dell'altra sera, per esempio si sentivano le telefonate ossessive che riceveva la ragazza e lei che rispondeva con un tono di voce quasi sottomesso, incapace di tener testa all'uomo che aveva denunciato ben sette volte, fino all'ultima, nella quale esasperata gli dice: Lasciami in pace,
comincio ad odiarti Emiliano, tu mi vuoi morta. Lui le risponde -vengo lì e ti uccido- Lei piangendo
dice -Vieni, vieni,...- e poi và a lavorare. Lui la incrocia davanti alla fabbrica e la uccide.
Mi ha fatto impressione il tono di voce della ragazza, sconsolato quasi ormai sapesse che non poteva finire diversamente perchè nessuno, nonostante le denunce, l'ha aiutata.

Sono tante le rilessioni e tutte quelle che voi fino ad ora avete fatto sono perfette, io aggiungo una riflessione personale che mi è nata spontanea: ma quando si parla di amore sarà che nel tempo è stata fatta confusione?
E' facile sentir esprimersi nei termini dell'amore di coppia con i possessivi "sei mio" sono tua",
ma che schiocchezze si stanno dicendo, l'amore non è possesso nè alienazione dello stato di
completezza.

Allora può capitare che in persone con dei problemi di personalità il senso del possesso venga
confuso con l'amore e poi, nella loro ignoranza diano a queste espressioni il valore assoluto.

Altra riflessione da non sottovalutare è il potere atavico dell'uomo sulla donna. Nonostante i tempi
stiano cambiando, nel maschio la voce ultramillenaria della supremazia sulla femmina non si è
ammutolita, perchè luomo, anche nel progresso, porta in sè l'espressione del potere maschile.
Penso che le donne, anche se destinate a prendere il soppravvento sul comportamente maschile
non potranno eliminare del tutto il pericolo dell'uomo-animale.

Spero di non avervi tediato con le mie riflessioni ....a rileggerci care amiche.
 
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xxxSibillaxxx
view post Posted on 27/8/2008, 22:21     +1   -1




CITAZIONE (xxxdenebxxx @ 27/8/2008, 18:00)
Altra riflessione da non sottovalutare è il potere atavico dell'uomo sulla donna. Nonostante i tempi
stiano cambiando, nel maschio la voce ultramillenaria della supremazia sulla femmina non si è
ammutolita, perchè luomo, anche nel progresso, porta in sè l'espressione del potere maschile.
Penso che le donne, anche se destinate a prendere il soppravvento sul comportamente maschile
non potranno eliminare del tutto il pericolo dell'uomo-animale.

Spero di non avervi tediato con le mie riflessioni ....a rileggerci care amiche.

Cara Deneb, le tue riflessioni non sono affatto noiose, ma rappresentano un ulteriore contributo alla discussione.
Ritengo che tu abbia evidenziato alcune motivazioni sociali che incidono fortemente sulle dinamiche relazionali tra uomo e donna.
In anni relativamente recenti, forse negli ultimi cinquanta, si sono verificate della profonde trasformazioni: in questo periodo le donne hanno seguito un loro percorso di autonomia e sono riuscite a crearsi una propria identità, indipendente dalla presenza maschile nella loro vita.
Nel frattempo all'uomo sono state sottratte tutte le garanzie di "supremazia" che gli venivano dalla famiglia, della quale era il centro indiscutibile, dalla sua dominante posizione economica, da tutta una serie di rituali, anche solo mentali, che confermavano ulteriormente la sua identità.
Ora non solo non è più così, ma tutto ciò che avviene intorno a lui gli dice che non c'è nulla che anche la donna non possa fare, avere, ottenere e non sempre l'uomo è disposto ad adattarsi a questo nuovo stato di cose, rinunciando al suo antico "potere"!

 
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