Solo buone notizie!

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view post Posted on 5/5/2012, 09:28     +1   -1
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In questo periodo piuttosto cupo per il nostro paese (e non solo)
sembra ci siano solo cattive notizie....
e invece no!
Anche nei momenti peggiori ci sono sempre fatti o avvenimenti,
che ti scaldano il cuore,che ti fanno sperare che c'è sempre una via d'uscita...una strada migliore...

...e così ho pensato di aprirci un topic ^_^

Coraggio...sembra quasi impresa impossibile,
ma le belle notizie ci sono ....eccome se ci sono!



Inizio io con una notizia che ci fa capire che in Italia,
se si vuole, non c' è solo malasanità.

Straordinario intervento al cervello, salvo il bimbo di 7 anni

Un intervento di asportazione di aneurisma cerebrale complesso,
associato ad una malattia dei vasi cerebrali,
è stato effettuato su un bambino di 7 anni, della provincia di Caserta,
al policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena.
Secondo quanto spiega l’Azienda ospedaliero universitaria senese si è trattato di un’operazione,
delicatissima e unica nel suo genere, che rappresenta il primo caso in Europa.
Il piccolo paziente, dopo una breve permanenza in terapia intensiva neurochirurgia,
è ora ricoverato in neurochirurgia pediatrica: sta bene e sarà dimesso tra un paio di giorni.
L’intervento è stato eseguito da un’equipe multidisciplinare formata da circa 20 persone,
guidata dal neurochirurgo Giuseppe Oliveri, impegnate per 12 ore in sala operatoria. (....)
(fonte Il Tirreno)
 
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view post Posted on 6/5/2012, 00:17     +1   -1
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compreremo lanternini lenti e tutto ciò che occorre, per scovarne...

tu ne hai postato proprio una bella notizia, ma non so se ne troveremo tante....
 
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view post Posted on 6/5/2012, 09:53     +1   -1
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CITAZIONE (taide60 @ 6/5/2012, 01:17) 
compreremo lanternini lenti e tutto ciò che occorre, per scovarne...

tu ne hai postato proprio una bella notizia, ma non so se ne troveremo tante....

Tante no è vero....però ci sono...anzi mo' mi metto alla ricerca...
e che diamine un po' di "sole" ce lo meritiamo no?

Licenziato vende casa, apre un'azienda
e assume gli ex colleghi disoccupati


PADOVA - Licenziato dalla propria azienda per «cessata attività», ha deciso di aprirne un’altra,
ridando lavoro e speranza a 15 suoi colleghi.
Quando è arrivata la notizia della chiusura Stangalini aveva altre offerte.
«Possibilità d’impiego in altre aziende ne avevo.
Mi sarebbe seccato sprecare tanta competenza, clienti fidelizzati, ordini acquisiti – spiega –
e mi dispiaceva vedere 42 persone così, rimaste a piedi».
Stangalini, originario di Como, ha deciso allora di aprire in proprio.
«Ho dovuto convincere mia moglie, e non è stato facile.
Abbiamo due bambini di 9 e 12 anni, l’abbiamo fatto pensando al loro futuro».
Proprio con la moglie è diventato così fondatore della Omp Fili, ad Arzegrande.

«A fine 2010 ho trovato i capannoni giusti dove sistemare i macchinari,
nel 2011 ho ricominciato a lavorare. Ho preso con me, poco per volta, 15 ex dipendenti della Metal Welding Wire.
Eravamo diventati amici, ci frequentavamo dopo lavoro».
Ora tutto sembra girare per il meglio.
«Abbiamo le nostre soddisfazioni, pago i fornitori e gli stipendi, lavoro c’è». (...)
(fonte Corriere del Veneto)


Ho tralasciato volutamente la parte "nera" della vicenda
(ovvero il non aiuto da parte delle banche e delle istituzioni)
solo perchè malgrado loro... è una storia a lieto fine...
e che speriamo continui!
 
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view post Posted on 6/5/2012, 17:21     +1   -1
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Lo spero davvero che continui, persone cosi ci vorebbero ogni giorno,
chi ha davvero voglia di lavorare chi ci crede ci riesce sempre.. prima o poi!!!
 
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view post Posted on 6/5/2012, 17:31     +1   -1
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la terra dei papaveri

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Conosco questa storia. L'ho vista in tv :-)
 
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view post Posted on 6/5/2012, 17:59     +1   -1
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CITAZIONE (zero carbonella @ 6/5/2012, 10:53) 
CITAZIONE (taide60 @ 6/5/2012, 01:17) 
compreremo lanternini lenti e tutto ciò che occorre, per scovarne...

tu ne hai postato proprio una bella notizia, ma non so se ne troveremo tante....

Tante no è vero....però ci sono...anzi mo' mi metto alla ricerca...
e che diamine un po' di "sole" ce lo meritiamo no?

Licenziato vende casa, apre un'azienda
e assume gli ex colleghi disoccupati


PADOVA - Licenziato dalla propria azienda per «cessata attività», ha deciso di aprirne un’altra,
ridando lavoro e speranza a 15 suoi colleghi.
Quando è arrivata la notizia della chiusura Stangalini aveva altre offerte.
«Possibilità d’impiego in altre aziende ne avevo.
Mi sarebbe seccato sprecare tanta competenza, clienti fidelizzati, ordini acquisiti – spiega –
e mi dispiaceva vedere 42 persone così, rimaste a piedi».
Stangalini, originario di Como, ha deciso allora di aprire in proprio.
«Ho dovuto convincere mia moglie, e non è stato facile.
Abbiamo due bambini di 9 e 12 anni, l’abbiamo fatto pensando al loro futuro».
Proprio con la moglie è diventato così fondatore della Omp Fili, ad Arzegrande.

«A fine 2010 ho trovato i capannoni giusti dove sistemare i macchinari,
nel 2011 ho ricominciato a lavorare. Ho preso con me, poco per volta, 15 ex dipendenti della Metal Welding Wire.
Eravamo diventati amici, ci frequentavamo dopo lavoro».
Ora tutto sembra girare per il meglio.
«Abbiamo le nostre soddisfazioni, pago i fornitori e gli stipendi, lavoro c’è». (...)
(fonte Corriere del Veneto)


Ho tralasciato volutamente la parte "nera" della vicenda
(ovvero il non aiuto da parte delle banche e delle istituzioni)
solo perchè malgrado loro... è una storia a lieto fine...
e che speriamo continui!

che bella storia!! e sono certa che ce ne sono molte come questa.. chissà perchè non fanno notizia.. leggerle fa bene al cuore :wub:
 
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elly_star
view post Posted on 7/5/2012, 00:23     +1   -1




Le notizie brutte servono a farci riflettere, quelle belle a darci coraggio.
Dunque mi aggiungo anche io alla ricerca mmKSk

VpSFZ

Riciclo Rifiuti: Italia Paese Leader in Europa Dietro la Germania

Il settore del riciclo dei rifiuti è un campo in cui l'Italia sta facendo molto bene, tanto da essere uno dei leader d'Europa in materia. A riferirlo è lo studio "Il riciclo ecoefficiente. L'industria italiana del riciclo tra globalizzazione e sfide della crisi" realizzato dall'Istituto di Ricerche Ambiente Italia, secondo cui il nostro Paese con 33 milioni di tonnellate di materie recuperate è secondo in Europa alla sola Germania.
I dati fanno riferimento al 2010 e sottolineano che grazie ai processi di riciclo dei materiali l'Italia ha potuto evitare l'emissione di 53 milioni di tonnellate di CO2. Una quota enorme, pari a circa il 10% del totale delle emissioni di cui è responsabile il nostro Paese in un anno. Vantaggi, che sottolinea il rapporto, rimangono anche se le materie prime seconde, ovvero quelle ottenute dal processo di riciclo prendono la via dell'estero.

Questo perchè le emissioni dovute al trasporto sono comprese tra l'8% e il 21% di quelle evitate attraverso il riciclo. Del resto non si può ipotizzare una filiera del riciclo a KM zero (anche se sarebbe un'ottima soluzione), visto che le materie seconde hanno un mercato globale, specie per quanto riguarda plastica, carta, rottami ferrosi, alluminio e rame.

Ma anche legno, vetro e piombo sono materie seconde caratterizzate da un mercato continentale. L'Export mondiale delle nove principali materie prime seconde ha un valore superiore si 90 miliardi di dollari, mentre le quantità complessivamente esportate sono pari a 200 milioni di tonnellate. Guardando all'Unione Europea, il fatturato del riciclo risulta in crescita dai 232 miliardi di euro del 2004 ai 319 miliardi del 2008, arrivando a coprire il 2,5% del Pil europeo. Inoltre, sottolinea lo studio, subito dopo il settore delle energie rinnovabili, quello del riciclo dei rifiuti è quello che mostra maggior dinamicità con un tasso di crescita annuo del 17%. Senza dimenticare che il buon andamento del settore si traduce anche in ottimi numeri sul fronte occupazionale, con oltre mezzo milione di dipendenti stabilmente impiegati (di cui 70 mila in Italia).
Sul fronte italiano, l'indagine individua quattro linee di azione per accelerare lo sviluppo dell'industria italiana del riciclo:

- Il mercato dei prodotti riciclati attraverso il cosiddetto 'green procurement', gli acquisti verdi
- L'accesso al recupero energetico e competizione con il recupero energetico
- L'integrazione di sistema per migliorare la qualità delle materie seconde recuperate, in particolare dai circuiti di raccolta post consumo
- La ricerca e l'innovazione.

Fonte: Blogrisparmio.it
 
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elly_star
view post Posted on 8/5/2012, 00:12     +1   -1




Presentato oggi dalla Fondazione Don Gnocchi il Robot che assiste gli anziani a domicilio
4 Maggio 2012

Le tecnologie robotiche stanno aprendo interessanti opportunità per lo sviluppo di ausili innovativi per l’autonomia delle persone anziane nel proprio ambiente di vita, facilitando le famiglie e gli operatori nei compiti di assistenza giornaliera. Il progetto SRS (“Multi–role Shadow Robotic System for Independent Living”, progetto triennale finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del 7° Programma Quadro) ha come obiettivo lo sviluppo di un ausilio robotico con possibilità di controllo remoto in grado di aiutare le persone anziane in diverse attività della vita quotidiana. Progetto e prototipo sono stati illustrati oggi presso il Centro IRCCS “S. Maria Nascente” di Milano dalla Fondazione Don Gnocchi. Sono intervenuti: mons. Angelo Bazzari, presidente della Fondazione Don Gnocchi; prof. Paolo Mocarelli, direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi; l’ing. Renzo Andrich, fra i massimi esperti italiani e internazionali di tecnologie per gli ausili a supporto delle persone con disabilità e coordinatore dell’Area “Tecnologie Assistive del Polo Tecnologico della Fondazione Don Gnocchi”; l’ing. Lucia Pigini, ricercatrice del Polo Tecnologico Fondazione Don Gnocchi; il prof. Renxi Qiu, coordinatore del dipartimento di ingegneria del “Manufacturing Engineering Centre” dell’Università di Cardiff (GB), ente capofila del progetto.Il progetto coinvolge 11 istituzioni in vari Paesi europei (oltre all’Italia: Gran Bretagna, Bulgaria, Germania, Spagna, Austria), tra cui il Polo Tecnologico della Fondazione Don Gnocchi, sotto la guida del Dipartimento di Ricerca Industriale dell’Università di Cardiff (GB). In questi primi giorni di maggio, tecnici e ricercatori di vari partner del Consorzio si sono incontrati a Milano per mettere a punto e testare un prototipo del robot “SRS” all’interno della “Casa Domotica” del Centro IRCCS “S. Maria Nascente” della Fondazione Don Gnocchi. Il Progetto di ricerca SRS “Robot Ombra per la vita indipendente”. Valutare se una tecnologia assistiva di tipo robotico possa essere di supporto all’anziano, permettendo di vivere più a lungo nel proprio domicilio in maniera il più possibile indipendente e sicura, è senza dubbio una sfida interessante. Esistono infatti numerosi progetti di ricerca nell’ambito della robotica motivati ​​dalle problematiche poste dell’invecchiamento della popolazione e dalle conseguenti esigenze di assistenza specifica. Tuttavia l’eterogeneità dei bisogni e le specificità dell’ambiente domestico pongono ancora notevoli ostacoli tecnologici allo sviluppo di un robot in grado di fornire questo tipo di servizio assistenziale in maniera completamente autonoma. Inoltre, nell’ipotesi di essere in grado di sviluppare una nuova soluzione assistiva così tecnologicamente avanzata, non è da trascurare il fatto che la maggioranza della popolazione anziana abbia scarsa dimestichezza con la tecnologia, dimostrandosi spesso prevenuta nei confronti di dispositivi considerati troppo complessi. Per indagare questi aspetti, la Comunità europea ha finanziato un progetto di ricerca della durata di 3 anni denominato “SRS Multi-Role Shadow Robotic System for Independent Living” (“Robot ombra per la vita indipendente”) che si propone di sviluppare un dispositivo robotico semi-autonomo con possibilità di controllo remoto (cioè a distanza), che possa essere di aiuto agli anziani e a chi si prende cura di loro. Si pensi ad esempio alla possibilità di monitorare e gestire a distanza situazioni di assistenza o di emergenza quando il familiare si deve assentare dal domicilio dell’anziano; in questo senso, il robot potrebbe rappresentare “l’ombra” del familiare. Il concetto di “semi-autonomo” invece, può essere espresso come il tentativo di aggirare gli ostacoli posti dalle attuali potenzialità delle intelligenze artificiali, supplementando l’intelligenza robotica con l’intelligenza umana. Quando il robot, per esempio, deve rilevare una situazione sconosciuta che non può gestire in autonomia, un operatore umano verrebbe contattato e coinvolto nell’esecuzione dell’operazione, effettuata da postazione remota. Questo bisogno di aiuto da parte di un operatore umano dovrebbe con il tempo e l’utilizzo diminuire grazie alla possibilità di “apprendimento” del robot rispetto al particolare contesto locale. Mobilità, memoria e salute: La Fondazione Don Gnocchi, coinvolta nel progetto insieme ad altri 10 partner europei di stampo universitario, industriale e ospedaliero e provenienti da 6 Paesi differenti, dopo un anno e mezzo di ricerca analitica e ricerca sul campo ha contribuito alla definizione del concept, ovvero chi siano i possibili utilizzatori del sistema, quali caratteristiche presentino, quali siano i bisogni assistenziali irrisolti e per quali di questi gli utenti vorrebbero (o non vorrebbero) assistenza da parte di un robot. In particolare, nonostante alcuni scetticismi emersi nei confronti della tecnologia, soprattutto inerenti la risoluzione di bisogni psicologici e sociali, tutti i potenziali utenti sono stati invece concordi nel definire di elevato interesse il supporto nelle problematiche inerenti la mobilità, la memoria e il monitoraggio periodico dello stato di salute. I suddetti potenziali utilizzatori possono essere suddivisi in “anziani fragili”, soprattutto a causa di problematiche neuromotorie, i loro familiari e il personale specializzato nel servizio di teleassistenza per venire incontro alle esigenze dei familiari, troppo spesso impegnati e non in grado di rispondere tempestivamente ad ogni richiesta del proprio parente anziano.Per consentire a tipologie così differenti di utilizzatori di comunicare tra loro, interagire con il robot, controllandolo ad esempio nella navigazione attraverso gli ambienti domestici, nell’interazione con gli oggetti presenti, verranno realizzate tre differenti applicazioni a complessità crescente, sviluppate su tre differenti interfacce: semplice applicazione su tablet palmare (tablet Android) dedicata agli anziani; applicazione su dispositivo tablet computer portatile (tablet iPad) dedicata ai familiari per il controllo della maggior parte delle funzionalità del robot; applicazione su postazione fissa (ancora in fase di definizione) dedicata ad operatori esperti di centri di teleassistenza, in grado di risolvere situazioni di complessità elevata. I test nella casa domotica: La casa domotica dell’Irccs “S. Maria Nascente” della Fondazione Don Gnocchi di Milano è sede dei test del prototipo sviluppato per una prima valutazione sia da un punto di vista tecnico sia dal punto di vista della percezione dell’utenza cui è rivolto. In stretta collaborazione con gli operatori sanitari del servizio Dat (Domotica, Ausili e Terapia Occupazionale), vengono coinvolti i potenziali utenti del sistema in una serie di esperienze di utilizzo in prima persona, attraverso concreti scenari di utilizzo sviluppati nel corso del progetto.

Fondazione Don Carlo Gnocchi – Onlus
 
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view post Posted on 9/5/2012, 20:55     +1   -1




Ucraina, allo zoo di Yalta nascono quattro rarissime tigre bianche
Animale a rischio di estinzione è quasi un miracolo la nascita in cattività

 
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view post Posted on 16/6/2012, 16:48     +1   -1
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Una proteina per bloccare il cancro della pelle

Si chiama “HINT1” ed una proteina che potrebbe sconfiggere
il più temuto e aggressivo tumore della pelle: il melanoma.
L’ha scoperta un team internazionale di ricercatori formato
da scienziati dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma,
del Cancer Center della Columbia University di New York
e del Dipartimento di Oncologia Medica del Dana Farber Cancer Institute della Harvard University di Boston.

Una scoperta importante quella dei ricercatori
che è anche una speranza per tutti coloro che soffrono di questo cancro della pelle.
L’équipe, formata da Achille Cittadini, Alessandro Sgambato,
Giannicola Genovese insieme ai colleghi d’oltreoceano
ha trovato che in molti dei casi di melanoma, la proteina HINT1 è disattiva o ridotta –
quando non addirittura assente.
I test condotti in laboratorio su cellule coltivate
hanno mostrato che riattivando questa proteina
si può fermare la crescita delle cellule cancerogene.
Il motivo risiederebbe nelle proprietà antioncogene dell’ HINT1,
che inibiscono la trasformazione di una cellula normale in cellula maligna.(LA STAMPA)
 
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view post Posted on 16/6/2012, 19:03     +1   -1
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da questa scoperta, a fare qualche cosa di concreto quanto tempo potrà passare?
sempre che si decidano fare qualche cosa di concreto!!
Perchè tutto ciò che fanno non deve essere controproducente per gli introiti che vengono dalle cure..
Gia!!
 
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view post Posted on 18/6/2012, 10:48     +1   -1
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Un insieme di emozioni, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
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Ma dicono che si sono fatti passi avanti nella ricerca ma a me sembra di essere sempre al punto di partenza...
Se tutto le scoperte fossero sperimentata da subito chissà che magari si giungerebbe a qualche risultato in più, anche se temo si tratti di utopia
 
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view post Posted on 21/6/2012, 11:59     +1   -1
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Sicuramente si tratta di una buona notizia solo a metà....
certo se non esistessero gli interessi economici delle case farmaceutiche,
sia la sperimentazione che la ricerca farebbero passi da gigante....
e invece andiamo a passo di lumaca nonolu7
 
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view post Posted on 21/6/2012, 17:14     +1   -1
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perchè i passi da gigante li fanno i loro interessi!! :(
 
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view post Posted on 21/6/2012, 20:53     +1   -1




I loro interessi valgono più delle vite umane
 
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